Il punto di vista è quello della “città arcipelago", ovvero di un territorio interconnesso dove i luoghi si trovano in relazione di reciprocità.
Reciprocità vuol dire che il rapporto tra urbano e rurale deve essere uno scambio tra pari e che dobbiamo abbandonare la tendenza, vecchia e insostenibile, di considerare la città quale unico luogo dove trovare lavoro e servizi.
Il dominio metropolitano non consente di avviare la transizione ecologica, anzi conduce a dissipare ricchezze e a non riconoscere, alla montagna e alle zone intermedie, diritti sulle risorse naturali di cui lo spazio urbano ha bisogno: acqua, foreste e agricoltura principalmente.
Non solo: è necessario riconoscere i servizi ecosistemici offerti alla collettività da coloro che vivendo e lavorando in montagna se ne prendono cura, come i pastori e i casari. Mantenendo i pascoli, i boschi, i canali di scolo e le infrastrutture essenziali questi attori rendono la montagna viva e abitabile, oltre che sicura e accessibile.
Se vogliamo avere un territorio e paesi accoglienti, per vecchi e nuovi abitanti, non solo dobbiamo salvaguardare i servizi, ma aggiornarli, portare come elemento di innovazione la partecipazione dei cittadini, costruire comunità attive e consapevoli.
L’isola si propone di diventare un riferimento per gli amministratori dei paesi che vogliono invertire la tendenza allo spopolamento delle aree interne con proposte e progetti sostenibili a supporto dei suoi abitanti e di coloro che potrebbero diventarlo.
© Copyright 2025 Fondazione Pistoletto ONLUS - P.iva 01945080024
Company Info |
Privacy Policy |
Cookie Policy |
Preferenze Cookie