Paesaggi della Lana

Un filo che unisce

“Paesaggi della Lana” è il nome con cui diversi attori della scena culturale biellese hanno identificato un progetto di valorizzazione del paesaggio biellese, a suo modo unico, ricco di valenze naturalistiche, artistiche e storico-sociali connesse alla prorompente industrializzazione tessile tra XIX e XX secolo. Un paesaggio costituito da fabbriche dismesse o attive, ville padronali, villaggi operai, centrali idroelettriche, opere idrauliche come rogge, canali e salti, strade… ma anche greggi e pascoli.
L’Ecomuseo del Biellese, nato nel 2000 con l’obiettivo di “ricomporre e rendere percepibile il processo storico di formazione del distretto industriale laniero”, propone oggi di continuare questo percorso ripensando un’antica/nuova filiera della lana ancorata al mondo agropastorale e alla materia prima fondamentale dell’industria biellese:
- rivalutando le greggi biellesi come servizio ecosistemico funzionale alla riduzione del rischio idrogeologico connesso al cambiamento climatico;
- trasformando la loro lana in prodotti innovativi il cui valore d’uso si sposi a un alto valore aggiunto in termini di creatività;
- attivando nuovi percorsi formativi attraverso i quali recuperare le competenze fondamentali legate alla trasformazione della lana e della carne della pecora biellese, promuovendone prodotti e paesaggi.

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